Il 26 febbraio 1760, in
Palermo, si spegneva il nobilissimo animo di
Bernando Dolcetta o La Dolcetta,
illustre figlio di Naso cittadina dell'agro Messinese, sui
Nebrodi monti. (MEMORIE RITROVATE - Antonello Pettignano) Una lapide, riportata dall'incudine (NASO ILLUSTRATA - Carlo Incudine), esaltava la figura del La Dolcetta; si trovava nelle catacombe di S. Cono e così riportava:
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REVERENDI U.T.J. DOCTORIS __________________ SE MORTAL VITA PIU CHE VITA E' MORTE |
Sempre dagli illuminati
scritti dell'incudine deduciamo una versione della scritta latina e
un relativo commento: |